Riflesso di me stessa ma identificata
in questo oggetto umano, in questo corpo-mente.
IO SONO la Coscienza, niente mi ha creata
poiché sono il Divino, sono la Sorgente.


Nan Yar?
Tat Tvam Asi!

"IO SONO CIO' PER CUI SO CHE IO SONO"

Meditare con la Poesia

Imparare a meditare con la Meditazione Advaita: Istruzioni per l’uso ed avvertenze

La Scuola Advaita insegna una verità praticamente impossibile da concepire per l'organismo corpo-mente che non sia stato programmato per conoscerla e comprenderla consapevolmente. Sebbene le scuole di meditazione si siano diffuse oramai in tutto il pianeta e moltissime persone ricorrano a queste tecniche per ottenere un benessere psicofisico, il fatto stesso che solo un numero estremamente ristretto di esseri umani venga anche solo semplicemente a conoscenza di questo particolare insegnamento, è sinonimo di quanto questa Scuola sia appannaggio esclusivo di pochissimi. Ciò non è dovuto tanto al fatto che si tratti di una scuola elitaria, rigorosamente riservata ai pochi eletti di una setta. Esiste infatti una documentazione letteraria enorme che tratta dell'Advaita Vedanta cui tutti avrebbero facile accesso, ma quanto viene insegnato non è in grado di attirare l'interesse della massa per un semplice motivo: la scuola Advaita non può insegnare all'uomo ciò che l'uomo sente la necessità di apprendere. All'essere umano, identificato nel suo corpo fisico e costantemente coinvolto emotivamente nei problemi quotidiani che deve risolvere, necessita ricevere un supporto psicologico che lo aiuti a recuperare il suo fragile equilibrio mantenendo inalterata la sua egocentricità, ovvero la certezza di essere un soggetto capace di compiere deliberatamente le proprie azioni ed in grado di poter modificare il proprio destino. l'Advaita non aiuta l'uomo a raggiungere questi obiettivi, lo invita anzi a riflettere sulla sua reale condizione di mero oggetto, in balia degli eventi dettati dal destino e senza alcuna possibilità di poter compiere qualsivoglia azione atta a modificarlo. L'ego umano rifiuta per sua natura una simile esposizione della realtà dei fatti e di conseguenza non si sente assolutamente attratto da questi insegnamenti. L'insegnamento Advaita afferma che questo rifiuto è naturale ed è perfettamente in linea con la Divina Volontà Creatrice, Colei che  concepisce continuamente miliardi di uomini-oggetto dando solo ad alcuni di essi la facoltà di spingersi oltre nella vera conoscenza di Se Stessi. É necessario sottolineare ancora una volta che la volontà dell'uomo non ha alcuna importanza in questo processo di trasformazione interiore in quanto è una volontà illusoria che appare tale solo all'ego umano ma che in realtà non esiste affatto. Dunque l'organismo corpo-mente chiamato uomo non ha né potrà mai avere né colpe né meriti per una sua eventuale ascesa alle più alte vette evolutive. L'uomo-oggetto, che per Volontà Divina giunge a conseguire il Risveglio o Illuminazione, non ha quindi compiuta nessuna azione volontaria per raggiungere la piena consapevolezza del suo reale essere in quanto tutto è dipeso dalla Volontà Creatrice che ha scelto quel particolare uomo-oggetto quale Suo strumento di Consapevolezza. Espressa in questi termini, è semplice intuire perché la Scuola Advaita attragga così pochi ricercatori: se prima non è stato adeguatamente programmato dalla Sorgente, l'ego umano non può concepire l'idea che la vita che appare così reale sia soltanto un'illusione e che tutti gli esseri umani stiano solo recitando un copione che il Divino ha scritto per loro. Si aggiunga poi il fatto che il film dell'esistenza umana è già stato girato: tutto è già accaduto e l'unica cosa che l'uomo può fare è testimoniare la proiezione di questo mirabile film chiamato vita, senza poterne modificare scena alcuna. Quanti esseri umani sono programmati per essere ricettivi all'intuizione che sgorga per volere della Coscienza Universale, tramite la quale poter arrivare a comprendere questa verità, apparentemente così assurda per la nostra mente egoica?


La Meditazione 

La meditazione è per chiunque e chiunque desideri acquisire informazioni sulla meditazione e sui diversi modi di meditare ha oggi a disposizione una letteratura pressoché infinita cui attingere. Sulla base dei benefici che si desidera ottenere, è possibile ricercare dettagliate istruzioni su come meditare e quali esercizi compiere per ridurre lo stress, per raggiungere il benessere psicofisico, per equilibrare le energie interne…

Ormai esistono letterature corpose ed evidenze mediche e scientifiche sugli effetti benefici della meditazione. La meditazione è ormai riconosciuta essere un valido aiuto per curare molti disturbi fisici e psicologici, potendo influenzare e riequilibrare lo stato di salute del praticante.

Meditare è per tutti. Non occorrono particolari requisiti fisici per praticare la meditazione e tutti possono trarne un qualche beneficio come ad esempio raggiungere un salutare stato di benessere, di pace interiore, di equilibrio psicofisico.

Esistono innumerevoli tecniche per compiere esercizi di meditazione ed oggigiorno anche per un principiante è possibile accedere a pratiche guidate di meditazione Trascendentale, meditazione Vipassana, meditazione Zen, meditazione Taoista,  meditazione Buddhista, meditazione Mantra, meditazione Dinamica, meditazione Chakra, meditazione OM e molte altre ancora…

Cosa hanno in comune questi diversi tipi di meditazione? Sicuramente il corpo, il respiro, la concentrazione e la mente sono il denominatore comune per la maggior parte delle tecniche di meditazione oggi più comunemente praticate. Nelle pratiche, l’allievo viene invitato a rapportarsi con il proprio organismo fisico, rilassando in primis il proprio corpo, concentrandosi sul respiro, acquietando la mente dirigendone l’attenzione sui centri energetici quali i Chakras oppure conducendola in uno stato di non-mente, di sospensione del pensiero. 

La meditazione, qualunque essa sia, si rivolge dunque all’uomo, necessita della cooperazione dell’organismo psicosomatico umano ed a questo tende a portare giovamento emozionale, fisico o mentale. 

Meditazione è un termine tanto generico quanto abusato. Si medita per qualunque motivo, con qualunque tecnica e per raggiungere qualunque obiettivo, sia esso un benessere psicofisico, una riduzione del livello di stress accumulato a causa di condotte di vita non proprio equilibrate o più semplicemente per adeguarsi alla moda del momento. Nelle scuole moderne, meditare è inteso principalmente come una “tecnica di rilassamento fisico e mentale” e nel tempo il termine ha perso il suo più profondo significato, ovvero quello di mantenerci in costante contatto con il Divino che è in noi. 

 

Una doverosa premessa…

In queste pagine non troverai descritta nessuna tecnica di meditazione, dunque se stai cercando un insegnamento volto a tonificare la tua mente ed il tuo corpo sei assolutamente nel posto sbagliato! Non troverai neppure informazioni o pratiche che possano aiutarti ad “aprire i chackras”, né tantomeno riceverai indicazioni sul metodo più rapido per raggiungere “l’illuminazione”.

La meditazione che qui ti propongo, invitandoti a leggere tra le rime degli aforismi e delle poesie,  è una meditazione che ti deve tenere impegnato non solo quella mezz’ora di tempo che i tuoi impegni quotidiani ti permettono di concedere a te stesso bensì 24 ore su 24, per tutta la vita che ancora ti rimane da vivere. Così come in ogni momento di veglia della tua giornata sei costantemente consapevole di esistere, senza necessità che qualcuno ti ricordi che stai esistendo, altrettanto devi imparare ad essere costantemente consapevole del tuo Essere, della tua reale natura, del motivo per cui esiste  tutto ciò che vedi intorno a te e della vera realtà delle cose, così come sono e non così come tu oggi immagini che siano.

Per essere realmente in uno stato di meditazione, la mente non deve interferire ed è per questo che in queste pagine non troverai elaborate congetture tecnico-scientifiche né complicati sofismi pseudo spirituali. Troverai solo poesia, quella poesia che non lascia trasparire la Verità, quella poesia che non parla alla mente ma si rivolge direttamente alla Coscienza per tramite dell’intuizione. La Verità non la si può conoscere, la si può solo intuire direttamente e spontaneamente, senza sforzo e senza che la mente razionale sia in grado di interpretarla, comprenderla, plasmarla, dandole il significato che ritiene più confacente alla propria indole.

La poesia è una sintesi di parole, incanalata in un tortuoso percorso di rime obbligate, metrica, sinalefi ed accenti, che dribblano la mente umana impedendole di comprenderne appieno il significato. Quando la mente sconfitta si arrende, ecco che la profonda intuizione può muoversi liberamente. Non credere che il non riuscire a comprendere mentalmente il significato nascosto di un verso o di un aforisma non possa portarti alcun beneficio. Al contrario, qualunque cosa la mente percepisca senza riuscire a darle una interpretazione razionale è destinata a scendere immediatamente in profondità in quanto, non riuscendo la mente a percepirne il “pericolo”, permetterà all’informazione di trasferirsi a livelli inconsci sempre più profondi, laddove intuizione e Coscienza operano. 


A chi si rivolge, dunque, questo blog?

Le meditazioni proposte in questo blog sono ispirate alla Scuola Advaita Vedanta ma non ti annoierò parlando di Advaita Vedanta. Se la tua mente è assetata solo di nozioni e vuole soddisfare la sua curiosità, troverà ovunque materiale in abbondanza. Sappi soltanto quanto basta sapere: “Advaita” significa “Non Due”. Non ti occorre sapere altro! 

Queste meditazioni non necessitano di nessuna tecnica di respirazione, di nessun corpo fisico da rilassare, di nessuna mente da acquietare, di nessuna sfera emozionale da controllare in quanto non sono indirizzate né all’uomo, né al raggiungimento di alcun giovamento fisico e mentale. 

Sia dunque ben chiaro che questo blog non è destinato a “te” in quanto le meditazioni qui proposte non sono destinate all’essere umano, inteso come organismo psicofisico: “te”, che stai leggendo; “te”, che puoi pure chiudere questa pagina ed andare a meditare altrove con qualche altra tecnica, non sei e non potrai mai essere il destinatario di questi insegnamenti, a meno che…

…A meno che “Tu” non sia disposto a rinunciare a quel “te stesso” che immagini essere, a quel concetto di “io” che ti accompagna fin dai primi anni di vita, allorquando hai iniziato a percepire te stesso come un’entità autonoma creandoti fin da piccolissimo un tuo concetto “io sono”, che nel tempo hai arricchito con gli innumerevoli condizionamenti, da te stesso creati o ricevuti da chi ti era vicino.

Prima di iniziare, ho solo un piccolo suggerimento da darti. Non cercare di interpretare con la mente le parole che leggerai ma lascia che scorra in te la musicalità delle rime e degli endecasillabi. Leggendo, "ascolta" queste poesie e questi aforismi così come ascolteresti della buona musica classica. Cogline l’armonia priva di significato apparente e lascia che tutto scenda dentro di te, oltre la barriera della mente egoica e dei suoi condizionamenti. In un momento futuro, forse e chissà quando, potresti sentire affiorare alla mente un pensiero, richiamato da chissà quale circostanza, che ti porterà ad esclamare: “Adesso ho capito!" Per domandarti subito dopo: “Chi è che ha capito?”. 

Jader



Poche parole esprimono un'idea
che la tua mente non potrà capire.
Ogni aforisma che il Divino crea,
soltanto la Coscienza può intuire.

Se hai il coraggio di approfondire entrando ancor più profondamente in te stesso, osa andare oltre leggendo anche qui: