Riflesso di me stessa ma identificata
in questo oggetto umano, in questo corpo-mente.
IO SONO la Coscienza, niente mi ha creata
poiché sono il Divino, sono la Sorgente.


Nan Yar?
Tat Tvam Asi!

"IO SONO CIO' PER CUI SO CHE IO SONO"

Meditare con la Poesia

Le Assurdità di Essere - Personaggi e Interpreti



 



“Le Assurdità di Essere” è una raccolta di racconti la cui pubblicazione è prevista nel corso del 2022. 

Personaggi e Interpreti

 

Cappellino di lana rigorosamente nero; tuta da ginnastica attillatissima, pure quella nera; scarpette da corsa giallo fluorescente: sembrava un novello Filippide, se non fosse stato per quell’addome così prominente che quasi gli impediva di guardarsi le punte dei piedi.

Aveva corso a malapena per duecento metri ma le persone che lo incrociavano lungo la pista ciclabile invidiavano la sua falcata possente, perché non potevano sapere che duecento metri era la distanza massima che riusciva a coprire di corsa, prima che il fiato corto lo obbligasse a fare una sosta.

Giovanotti muscolosi mostravano le loro capacità atletiche alternandosi agli attrezzi ginnici collocati nell’area attrezzata lungo il fiume. Lui preferì andare a bere alla fontanella e sdraiarsi a pancia in su sulla panchina di marmo, respirando affannosamente.

 

«Scusi, posso sedermi?»

«Ma certo signora, le faccio posto.»

Si tirò su controvoglia. Con tutte le panchine vuote che ci sono, pensò, proprio qui vuole venire a sedersi questa rompiscatole?

La “rompiscatole” era una signora anziana che stava portando a spasso il suo cane: uno di quei barboncini toy tanto carini quanto suscettibili; di quelli che ti abbaiano appena ti vedono e se gli capiti a portata di denti ti mordono pure.

«Arpione! Non dare fastidio al signore, non vedi com’è stanco, poveretto?»

Stanca e poveretta sarà lei, pensò sempre più indispettito, stavo solo rilassandomi, prima che arrivasse a rompere!

«Ma no signora, lo lasci pure abbaiare. L’importante è che non

morda! Perché l’ha chiamato Arpione? Non è un nome tipico da cane.»

«Ah, Arpione è il nome che gli ha messo il mio nipotino: appena lo vide la prima volta gli si arpionò con i denti a una gamba e non lo voleva mollare! Per questo ha quel nome.»

«Ma che simpatica bestiola: affettuosa, mite!»

«Permetta che mi presenti: io sono Rita Selce, abito qui vicino e ogni giorno faccio fare la passeggiatina al mio Arpione.»

«Io sono Giulio, piacere.»

«Giulio… e basta?»

«Per il momento si, Giulio e basta!»

«Lei è arrivato di corsa da quella direzione, giusto?»

«Certo signora, ho seguito il corso del fiume scendendo verso valle, perché me lo chiede?»

«Oh niente, mi domandavo se per caso non avesse incontrato Sandro Masina…»

«Sandro Masina… e basta?»...