Riflesso di me stessa ma identificata
in questo oggetto umano, in questo corpo-mente.
IO SONO la Coscienza, niente mi ha creata
poiché sono il Divino, sono la Sorgente.


Nan Yar?
Tat Tvam Asi!

"IO SONO CIO' PER CUI SO CHE IO SONO"

Meditare con la Poesia

Le Assurdità di Essere - L’Altalena



 



“Le Assurdità di Essere” è una raccolta di racconti la cui pubblicazione è prevista nel corso del 2022. 

L'Altalena

 

«Non riesco ancora a capacitarmi, dottore, di come tutto ciò sia potuto accadere realmente, ma al tempo stesso non sono neppure in grado di cancellare dalla mia mente il ricordo degli avvenimenti dello scorso dicembre, tanto sono indelebilmente impressi nella mia anziana memoria. Ancora oggi fatico a comprendere ciò che la vita abbia desiderato insegnarmi in un tempo così breve, lasciandomi mio malgrado una nuova connotazione esistenziale.»

 

«Bene», esordì lo psicologo, «credo sia ora che lei inizi il suo racconto. La interromperò solo se lo riterrò necessario.»

 

«Eravamo nel mese di dicembre, il dicembre dello scorso anno. Quella mattina, ricordo ancora il giorno: venerdì 3 dicembre, il cielo era sereno e la temperatura fredda ma sopportabile anche per una persona anziana come me. Decisi dunque di uscire di casa per fare la mia solita passeggiata fino al panificio. Era un paio di isolati più a est, oltrepassata la chiesa. Ogni volta che mi reco a comprare il pane preferisco evitare la via principale: troppo traffico, troppo rumore. Anche quella mattina deviai il mio cammino verso la strada senza sfondo, quella che termina nei campi dietro la mia casa.

Di notte la temperatura era sicuramente scesa sotto lo zero perché la terra ancora gelata scricchiolava sotto il peso dei miei passi e alcune chiazze di brina ricoprivano di un sottilissimo velo bianco le zone erbose non ancora illuminate dai deboli raggi solari. Passai per il campo, dunque, lungo il sentiero sterrato che costeggia gli ultimi caseggiati. Da quella scorciatoia rientrai sulla strada direttamente all’altezza dei giardinetti, dove sono solito fermarmi a riposare alcuni minuti.

Ricordo che quando arrivai ai giardini vidi un camioncino del comune allontanarsi e subito notai che dietro alla panchina dove sono solito sedermi gli operai avevano installato dei nuovi giochi per i bimbi. Non avendo più l’età per certi giochi, né nipoti da far divertire, non mi soffermai più di tanto a osservarli. Pensai soltanto che finalmente il comune si era deciso a rinnovare quel vecchio parco giochi, che con il passare degli anni stava pericolosamente invecchiando.

Me ne stavo seduto sulla panchina quando udii alle mie spalle un cigolio che si ripeteva ritmicamente. Questi bambini non hanno perso tempo, mi dissi, stanno già collaudando l’altalena. Di solito, però, i bambini non si limitano solo a giocare ma parlano tra loro, fanno schiamazzi, li vedi correre da ogni parte. In quel momento, invece, percepivo solo il rumore ritmato e solitario del cigolare dell’altalena, come se oltre a me fosse presente nel giardino un solo altro bambino. La curiosità mi spinse a voltarmi e con gran stupore vidi alle mie spalle l’altalena che stava oscillando da sola.

Non è una giornata ventosa, pensai, e poi per fare oscillare da sola un’altalena fino a farla cigolare ci sarebbe voluto un vento di bufera! Il fatto mi incuriosì a tal punto che volli avvicinarmi all’altalena ma appena fui a non più di un metro di distanza il cigolio terminò, improvvisamente, come se un essere invisibile fosse sceso dall’altalena lasciando che il seggiolino continuasse dolcemente a oscillare, fino a fermarsi del tutto.»

 

«Cosa ha immaginato che potesse essere stato?», lo interruppe lo psicologo...