Riflesso di me stessa ma identificata
in questo oggetto umano, in questo corpo-mente.
IO SONO la Coscienza, niente mi ha creata
poiché sono il Divino, sono la Sorgente.


Nan Yar?
Tat Tvam Asi!

"IO SONO CIO' PER CUI SO CHE IO SONO"

Meditare con la Poesia

Le Assurdità di Essere - L'Accalappiacani



 



“Le Assurdità di Essere” è una raccolta di racconti la cui pubblicazione è prevista nel corso del 2022. 

L'Accalappiacani

 

“Primo Soccorso Animali”. La scritta bianca campeggiava sullo sfondo nero punteggiato di ruggine del vecchio furgone, fermo nella piccola piazza del paese. Nonostante le parole rassicuranti, era sufficiente gettare un’occhiata dal portellone posteriore per capire che le numerose gabbie integrate all’interno avevano l’unico scopo di custodire in condizioni di sicurezza i cani randagi catturati. Se non fosse stato per il frustone che teneva appoggiato sulla spalla, quell’uomo con la divisa lisa dal tempo poteva essere scambiato per un comune netturbino.

Era la prima volta che giungeva in paese. Nessuno lo aveva visto arrivare e i pochi passanti continuavano a scrutarsi l’un l’altro con occhiate nascoste, quasi a domandarsi reciprocamente chi avesse mai richiesto il suo intervento. In paese non si erano mai visti vagare cani randagi e quella presenza sembrava presagire il verificarsi di avvenimenti mai accaduti prima, dei quali se ne sarebbe sicuramente parlato a lungo all’interno dei bar.

«Qui non ci sono mai stati cani randagi.», urlò un passante facendosi coraggio. L’uomo in divisa parve non sentirlo, tanto era intento a scrutare ogni angolo delle piccole viuzze.

Una piccola folla si era radunata spontaneamente presso il furgone. Fingendosi intento in un banale chiacchiericcio tra amici, nessuno dei presenti voleva perdersi con la coda dell’occhio i movimenti dell’accalappiacani, che tuttavia di lì a breve scomparve alla vista di tutti dietro l’angolo di una strada laterale.

Superato il primo attimo di smarrimento, come onde di foglie mosse da improvvise folate di vento tutti i paesani si spostarono verso l’angolo della piazza, cercando con sguardi smarriti di localizzare l’uomo. Un guaito di lamento misto a terrore li fece però indietreggiare.

«Un cane? Ha appena catturato un cane?»

«A quanto pare… allora i cani randagi sono anche qui?»

Giusto il tempo di tornare nuovamente verso il furgone che l’accalappiacani sbucò da dietro una casa trascinando a viva forza un cane di mezza taglia, sicuramente un meticcio, che tutti erano pronti a giurare di non aver mai visto in paese.

L’accalappiacani ignorò il piccolo pubblico che si era radunato nella piazza e con passo sicuro trascinò la povera bestiola fino al furgone, istigandola a entrare nella gabbia. Ormai rassegnato, il cane non oppose particolare resistenza e senza neppure guaire si lasciò mestamente rinchiudere dietro le sbarre.

«Visto come si fa? Ci so fare io, con queste bestiacce! Non osano neppure tentare di mordermi!»

La voce roca ma possente dell’uomo sembrava voler sovrastare il senso di disagio che stava montando intorno a quell’azione appena compiuta, da tutti ritenuta riprorevole.

«E non è l’unico!», tuonò con voce ancor più sordida. «Bello spettacolo eh? Aspettate e vedrete!»...