Riflesso di me stessa ma identificata
in questo oggetto umano, in questo corpo-mente.
IO SONO la Coscienza, niente mi ha creata
poiché sono il Divino, sono la Sorgente.


Nan Yar?
Tat Tvam Asi!

"IO SONO CIO' PER CUI SO CHE IO SONO"

Meditare con la Poesia

Le Assurdità di Essere - Il Testimone



 



“Le Assurdità di Essere” è una raccolta di racconti la cui pubblicazione è prevista nel corso del 2022. 

Il Testimone

 

Camminava lungo la strada come un uomo qualunque. Sul marciapiede ondate di passanti gli si paravano innanzi come fiocchi di neve ghermiti dal vento di bufera. Corpi sconosciuti sembravano volerlo travolgere, salvo poi schivarsi all’ultimo istante. Con gli occhi fissi sullo schermo del telefonino, qualcuno giungeva persino a urtarlo, pronunciando un sommesso «Mi scusi…», senza neppure alzare lo sguardo.

Lui invece camminava a testa alta. Scrutava attentamente i volti di chi gli sopraggiungeva incontro o il profilo di chi lo superava, andando di un passo ben più svelto del suo. Anche la scala mobile della Metro era affollata di gente che andava e veniva. Un caos ordinato dove ognuno pareva sapere esattamente quale fosse la propria méta da raggiungere.

Seguì le indicazioni per la linea A, direzione Anagnina. Nonostante la calca, riuscì a salire sul primo convoglio in arrivo. La sua fermata era Cinecittà: l’ultima prima del capolinea. Con la mano sinistra si teneva saldamente al palo di sostegno mentre il braccio destro appariva rigido, immobile, steso dritto lungo il corpo, come affetto da monoparesi.

Una volta, in treno le persone parlavano tra di loro o leggevano i quotidiani di carta stampata, constatò amaramente, oggigiorno tutti stanno con il viso incollato al loro telefonino, senza neppure degnare di uno sguardo i compagni di viaggio. È una solitudine diversa questa vissuta oggi, non più dettata dalla necessità di ricavarsi attorno un proprio spazio di riflessione interiore bensì costruita sulla paura del contatto umano che sfocia nell’autoisolamento inconscio.

Con uno stridio di freni la metropolitana si fermò alla stazione di Cinecittà. Gli Studios distavano poche centinaia di metri. Percorse a piedi la Tuscolana fino a fermarsi sulla soglia del cancello. Controllò l’email ricevuta a conferma dell’appuntamento e si diresse verso la Palazzina Servizi dove si tenevano le audizioni. ...