Le Assurdità di Essere - Il Ritorno
Il Ritorno
Apparve in lontananza, come uscito dal
nulla, laddove il sentiero colmava la salita uscendo dall’abetaia per
proseguire in un falsopiano incastonato di betulle e cespugli di erica e
pungitopo. Aveva piovuto copiosamente per tutto il giorno precedente e lenti rivoli
d’acqua diretti a valle scorrevano sotto i suoi passi. Il sentiero ora gli si
apriva davanti, incorniciato da un lungo filare di cipressi, fino a curvare in
discesa verso destra e raggiungere un laghetto d’acqua piovana stagnante. Anatre
e nutrie in cerca di calore sostavano indifferenti sui tronchi secchi che emergevano
dall’acqua.
L’inverno era ormai prossimo. Basso
sull’orizzonte, il sole stagliava sul sentiero le ombre allungate dei cipressi
mentre irruente folate di vento gelido sferzavano le acque del laghetto,
increspandole.
Raggiunse il cancello che delimitava la
fine del sentiero e l’inizio della strada asfaltata. Un’auto ricoperta di
polvere e foglie secche stava parcheggiata a ridosso della siepe da chissà
quanto tempo. Si frugò in tasca e vi trovò un mazzo di chiavi. Il motore tossì
alcune volte prima di entrare in moto.
Walter era tornato!
Il centro commerciale distava solo alcuni
chilometri. Walter imboccò la tangenziale in direzione sud e in pochi minuti lo
raggiunse. Parcheggiò sul retro, lontano da occhi indiscreti. Entrò dal
corridoio di servizio riservato al personale, fermandosi davanti a una porta in
ferro: “Vietato l’accesso”. Inserì il
codice numerico e la serratura a combinazione della porta si sbloccò. Due
uomini in divisa stavano seduti nella penombra intorno a un piccolo tavolino.
«Bentornato Walter», esclamò uno di loro
porgendogli una busta gialla, « è lei.»
«Nome?»
«Melissa.»
«Avete un accendino?», domandò ancora Walter.
L’altro uomo gli porse una scatola di
fiammiferi. Walter osservò per qualche secondo la foto contenuta nella busta e
quindi la incendiò, lasciando che il fuoco la distruggesse completamente.
«Dove la trovo?»
«Alla fermata del bus, vicino alla rotonda
della grande quercia.»
«Quando?»
«Prende sempre l’autobus delle 19,45,
direzione centro città.»
Senza aggiungere una parola, Walter uscì
dalla piccola stanza e si incamminò verso i negozi...