Le Assurdità di Essere - Il Cambio di Mezzanotte
Il Cambio di Mezzanotte
Claudio, infermiere. Dopo quasi dodici ore
di lavoro ininterrotto raggiunse ormai privo di forze lo spogliatoio per
sottoporsi alla complessa opera di svestizione, disinfezione e sterilizzazione.
Uscito dal reparto di terapia intensiva dell’ospedale dove assisteva i malati
Covid costretti all’intubazione per tentare di sopravvivere, salì in auto e si
abbandonò sul sedile. L’eccesso di adrenalina che lo aveva spinto a dare il
massimo per tutta la giornata, aiutandolo a superare stress, ansie e
preoccupazioni, si stava adesso manifestando con indolenzimenti muscolari e mal
di testa. Attese ancora qualche minuto prima di mettere in moto e avviarsi
sulla strada di casa. Senza neppure cenare si mise immediatamente a letto. Non
riusciva a essere felice che l’indomani avrebbe potuto godersi il suo giorno di
riposo.
La mente stanca si abbandonò quasi subito a
un sonno irrequieto e di lì a poco fu avvolta da un fiotto impetuoso di
immagini oniriche. Sogni agitati, figli della stessa agitazione sopportata al
lavoro per lunghissime ore, lo condussero in luoghi estranei e fantastici.
Luoghi asettici, dai quali nessuna emozione poteva trasparire.
Il sogno di Claudio si perse in un ampio vuoto. Un cielo bianco candido che sembrava essere tutto ciò che poteva esistere, nel quale roteavano caoticamente geometrie quadrate, simili a scacchiere raffiguranti le tassellazioni periodiche dei dipinti di Escher. Giochi di luce e ombra in bianco e nero. Pieni intercalati da vuoti abissali. Sagome stilizzate perfettamente incastonate l’una nell’altra che si replicavano all’infinito. Sopra ogni scacchiera volteggiavano decine di pedine trasparenti, quasi invisibili. Non appena una pedina assumeva una qualsiasi tonalità di colore precipitava giù, sulla scacchiera. Le pedine colorate si avvicinavano l’una all’altra, si fondevano, si sovrapponevano, si scontravano, si respingevano come soggette a invisibili forze attrattive o repulsive. Pedine scomparivano improvvisamente nel nulla. Pedine comparivano dal nulla su altre scacchiere. Le stesse scacchiere si fondevano in raffigurazioni geometriche più grandi e complesse o si scindevano in altre, più piccole. La visione onirica durò solo il tempo di un sogno e subito svanì, lasciando Claudio avvolto in un sonno profondo e privo di sogni.
Era quasi mezzanotte quando il tono di notifica
del cellulare giunse a indicare che era arrivato un messaggio. Claudio dormiva
talmente profondamente da udirlo appena ma l’idea inconscia che lo stessero
cercando dal reparto per qualche emergenza lo fece sobbalzare sul letto.
Consultò il cellullare. Un mittente anonimo gli aveva inviato uno stravagante
messaggio: “Chi sei oggi? Conosci
Gertrude?”...