Le Assurdità di Essere - I Sosia
I Sosia
Valentina era una ragazza giovane e
spigliata. Forte dei suoi vent’anni amava la vita e come tutte le sue coetanee
aspirava a conquistarsi il suo posto nella società. Studiava Giurisprudenza.
Era perfettamente in pari con gli esami, se non addirittura qualcosina più
avanti, ma il suo impegno negli studi non le impediva di coltivare interessi
personali e di frequentare assiduamente amiche e amici.
Anche quella sera di inverno era proprio
con la sua migliore amica che Vale, così la chiamavano tutti, doveva
incontrarsi per il rituale apericena del venerdì; un’occasione per prepararsi
al weekend stando in compagnia, bevendo e ascoltando buona musica.
La pioggia batteva forte sul parabrezza
dell’auto. Valentina si imbucò nel primo parcheggio libero che riuscì a trovare
a qualche centinaia di metri dal centro storico e scese dall’auto, sollevandosi
sulla testa il cappuccio del piumino.
Fu il tempo di fare solo pochi passi per
attraversare la strada che un’auto le piombò addosso facendola rotolare per
terra.
«Si è fatta male?», domandò il conducente
scendendo trafelato dall’auto.
«Dobbiamo chiamare l’ambulanza?», gli fece
eco un passante che aveva assistito alla scena.
«Non l’ho vista!», tentò di giustificarsi
l’investitore. «Mi è sbucata davanti all’improvviso! E poi, con questa pioggia
non si vede niente!»
Valentina provò a rialzarsi da sola ma ci
riuscì solo grazie all’aiuto dei due uomini. Nel frattempo intorno all’auto si
era radunato un capannello di persone.
«Mi sembra di stare bene…», disse, «sono un
po’ acciaccata ma tutto sommato poteva andarmi peggio.»
Valentina raccolse la borsetta che era
stata scaraventata lontano e rivolgendosi all’uomo gli chiese la gentilezza di
accompagnarla a casa...