"La distinzione tra passato, presente e futuro è solo un'illusione, seppur persistente." (A. Einstein)


"La distinzione tra passato, presente e futuro è solo un'illusione, seppur persistente." (A. Einstein)

"Mai niente accade se non già accaduto,
e dunque destinato ad accadere.
Nessuno sa da dove sei venuto:
lo spazio e il tempo oscurano il sapere."

Terza ed ultima clip sullo spazio-tempo: la struttura concettuale fondamentale, cornice senza la quale la manifestazione del fenomeno non sarebbe possibile.

https://youtu.be/kBRqWa0Kddc

Durante il sogno onirico, così come durante ciò che chiamiamo "stato di veglia", passato, presente e futuro non sono un susseguirsi di tempi diversi ma solo un movimento illusorio nella Coscienza. 

Siamo così abituati a pensare a noi stessi come a corpi aventi coscienza, che troviamo molto difficile accettare o persino comprendere la vera posizione. In effetti è la coscienza che si manifesta in innumerevoli corpi. È perciò essenziale arrivare a percepire che la nascita e la morte non sono altro che l’inizio e la fine di un flusso di movimenti nella coscienza, interpretati come eventi nello spazio-tempo.


I pensieri conducono sempre all’identificazione o alla condanna; sono prodotti di nozioni preconcetto e ostacolano la via della reale comprensione. Qualunque cosa i sensi percepiscano e la mente interpreti è un’apparizione nella coscienza estesa nello spazio-tempo e oggettivata, in un mondo che il soggetto che conosce (cioè voi) considera come separato da se stesso. Qui sta l’errore: in questo processo la percezione non è totale. Ciò che è necessario è il vedere integrale, vedere non con la mente individuale che è una mente divisa, ma vedere dall’interno, dalla Sorgente - vedere non dalla manifestazione come un fenomeno ma dalla Sorgente di ogni vedere. Allora, soltanto allora, ci sarà totale percezione e corretto vedere ed apprendere.


Poiché è nella coscienza che appare l’intero mondo fenomenico, ne consegue necessariamente che tutta la manifestazione diverrà percepibile a livello sensoriale soltanto se questa coscienza viene estesa nello spazio e per una certa durata di tempo. Uno deve, perciò, necessariamente accettare l’esistenza, puramente concettuale, dell’apparato psichico dello spazio-tempo come pre-requisito per la percezione dell’universo manifesto. Questo ci conduce alla conclusione che senza il concetto dello spazio-tempo l’universo manifesto non sarebbe percepibile a livello sensoriale e, perciò, tutti gli eventi basati su causa ed effetto ed estesi nello spazio-tempo devono essere anch’essi concettuali.


Lo “spazio” è l’aspetto statico del concetto di funzionamento: se non ci fosse lo spazio, non potrebbe essere concepito nessun fenomeno tridimensionale. E il “tempo” (durata) è l’aspetto attivo del concetto di funzionamento: se non ci fosse durata, il fenomeno concepito nello spazio non sarebbe percepibile. Non ci può essere né manifestazione né funzionamento (né esseri umani né eventi) in assenza del concetto duale di spazio e tempo, conosciuto come “spazio-tempo”; e questi due aspetti sono separati soltanto come concetto, ma perdono la loro separazione quando cessa la concettualizzazione.


Lo spazio-tempo è la struttura concettuale fondamentale, cornice senza la quale la manifestazione del fenomeno non sarebbe possibile. Se non ci fosse il concetto di “spazio” che costituisce il volume, potrebbe un oggetto apparire a tre dimensioni? E senza un altro concetto, il “tempo”, potrebbe venire percepita l’apparizione di un oggetto, cioè senza la durata in cui l’oggetto possa essere conosciuto? 


Quindi, se la cornice che noi chiamiamo “spazio-tempo” è essa stessa concettuale, potrebbero gli oggetti apparsi in quella cornice concettuale di spazio-tempo, come gli esseri umani, essere qualcosa di diverso da fantasmi concettuali ed immaginari? Perciò, comprendi fermamente una volta per tutte che nessun oggetto concettuale, sebbene confuso con un’entità separata, può mai avere un’esistenza indipendente o una personale volizione.