Riflesso di me stessa ma identificata
in questo oggetto umano, in questo corpo-mente.
IO SONO la Coscienza, niente mi ha creata
poiché sono il Divino, sono la Sorgente.


Nan Yar?
Tat Tvam Asi!

"IO SONO CIO' PER CUI SO CHE IO SONO"

Meditare con la Poesia

Meditazione sull'immaginaria presenza



Nessuno sta scrivendo questo verso.
Nessuno sta leggendo quanto è scritto.
Nessuno sta abitando l'universo.
Nessuno sta compiendo alcun tragitto.

Impossibile da comprendere per la mente concettuale, la Realtà insegnata dall’Advaita Vedanta identifica nell’Assoluto l’unico Soggetto esistente al di fuori del tempo e dello spazio, e pertanto eterno ed infinito. L’organismo psicosomatico chiamato uomo è l’oggetto che appare nel sogno divino ed ha pertanto la stessa illusoria consistenza dei personaggi onirici dei sogni umani: apparentemente esistenti sebbene partoriti dalla mente. Negli umani sogni notturni compaiono oggetti e si svolgono avvenimenti come in un film immaginario, dove ciò che realmente si muove sono i colori che la luce del proiettore attraversa. Il proiettore è immobile, così come lo sono la luce e lo schermo. Nel mondo fenomenico duale come noi lo conosciamo, che è in Realtà il sogno della Sorgente, tutto è ugualmente immobile ma sul divino schermo mentale si susseguono le scene delle nostre vite quotidiane, con tutte le sensazioni emotive da esse suscitate. Lo stesso autore di queste parole non è altro che una proiezione mentale sorta nella Coscienza di colui che sta leggendo in questo momento queste righe, in quanto non esiste nessuno oggetto, tantomeno nessun soggetto, che possa essere reale e concepito esternamente alla Sorgente di Luce che fissa le immagini colorate sullo schermo. Il nostro universo è uno scenario immaginario immaginato dalla Sorgente: nessuno lo sta abitando perché tutto è Mente, Mente Divina Universale che, essendo TUTTO CIÒ CHE È, ovvero Infinita Potenzialità, riflette in Se Stessa l’illusoria manifestazione che a noi appare così concreta e reale. Il percorso umano che sembra condurre verso la ricerca spirituale dell’Illuminazione è anch’esso totalmente illusorio, se osservato dalla Luce Sorgente che attraversa le pellicole delle nostre vite.  Sebbene l’azione appaia compiersi, nessuno sta compiendo alcuna azione né alcun tragitto: tutto appare nel Sogno Divino.  Tuttavia, nell’Assoluto, esterno rispetto al concetto di spazio-tempo, tutto rimane eternamente immobile, inesistente, privo di forma e di sostanza. È l’Uno che gioca ad essere il due; il Nulla che si trasforma in Tutto; la Luce che diventa colore; la Sorgente che si trasforma in essere umano ed in lui si identifica fino a dimenticare Sé Stessa, perdendosi nell’illusoria dualità del mondo che conosciamo. Si potrebbe dire che l’Assoluto stia giocando a nascondino con Sé Stesso: nascondendosi, andandosi a cercare laddove si è nascosto, per poi ritrovare Sé Stesso all’interno dello spazio-tempo e dunque in grado di percepirsi. Lo scenario in cui si compie tutto ciò è il grande gioco di Maya: la grande illusione divina!