Riflesso di me stessa ma identificata
in questo oggetto umano, in questo corpo-mente.
IO SONO la Coscienza, niente mi ha creata
poiché sono il Divino, sono la Sorgente.


Nan Yar?
Tat Tvam Asi!

"IO SONO CIO' PER CUI SO CHE IO SONO"

Meditare con la Poesia

Meditazione sulla vana ricerca del Risveglio



Se vuoi capire l'Illuminazione
dimentica i tuoi vizi e le virtù.
Il ponte della tua separazione,
se lo attraversi, non esiste più.

É inutile e controproducente tentare di comprendere e raggiungere a livello mentale lo stato di Illuminazione, sforzandosi di ottenerlo attraverso la meditazione, il raggiungimento della quiete mentale, lo studio delle dottrine o il mantenimento di uno stile di vita sano e sobrio. Tutte le illusorie azioni che l'organismo corpo-mente si sforza di compiere, hanno come unico risultato il rafforzamento dell'identificazione con l'ego, del senso di individualità e di separazione. Tutto ciò che viene compiuto all'interno del sogno umano non può contribuire al raggiungimento del Risveglio. L'essere umano crede erroneamente che l'Illuminazione possa essere raggiunta attraverso lo sforzo mentale cosciente ed ignora di vivere costantemente nello stato di Divina Ipnosi indotta dalla Sorgente. Vizi e virtù fanno ancora parte dell'illusoria manifestazione fenomenica duale: trattandosi di opposti interdipendenti e correlati, non possono essere eliminati se non per reciproco annichilimento. L'essere umano affida la propria ricerca ed evoluzione spirituale a maestri che insegnano stili di comportamento e tecniche psicofisiche più o meno attraenti, da praticare con sforzo mentale egoico, sacrificio e rinunce. I risultati prodotti da simili pratiche possono al massimo ristabilire temporaneamente gli equilibri psicologici e rigenerare il corpo fisico ma nulla di tutto ciò potrà mai condurre l'essere umano sulla soglia dell'Illuminazione. Il Saggio interpreta gli avvenimenti fenomenici  per ciò che realmente sono: pura illusione, il gioco di Maya. Sapendo ciò, ha cessato ogni battaglia interiore ed imparato a muoversi nel sogno della vita, dal quale è possibile risvegliarsi solo attraverso un consapevole abbandono alla Volontà della Sorgente. Attraversando il ponte che separa l'effimero dall'imperituro, voltandosi indietro scopre, senza meraviglia, che ciò che ha lasciato alle sue spalle era solo illusione e che egli stesso è definitivamente scomparso, fondendosi nella stessa Sorgente della quale era un riflesso.