Riflesso di me stessa ma identificata
in questo oggetto umano, in questo corpo-mente.
IO SONO la Coscienza, niente mi ha creata
poiché sono il Divino, sono la Sorgente.


Nan Yar?
Tat Tvam Asi!

"IO SONO CIO' PER CUI SO CHE IO SONO"

Meditare con la Poesia

Meditazione sulla rinuncia all’azione



Non è che non ci sia nulla da fare:
è che in realtà non c'è nessuno a farlo!
La mente tenta invano di spiegare
da quale foro è entrato questo tarlo!


Tra i tanti insegnamenti contrapposti, ci sono insegnanti che, da un lato, spronano l’allievo a sforzarsi di ottenere la realizzazione attraverso impegno, costanza, dedizione, sacrificio, ricordo di sé... D’altro canto, altre scuole come l’Advaita Vedanta insegnano che l’organismo corpo-mente non è un soggetto bensì un mero oggetto immaginato e pertanto non ha nessuna possibilità di compiere alcuna azione. Secondo l’Advaita, l’unica disciplina che possa dare i risultati “sperati” è il semplice abbandono alla Volontà Divina. Ma… chi è che “spera” di ottenere il risultato, applicando l’una o l’altra tecnica? Qualunque insegnamento fa ancora parte dell’illusione della manifestazione e pertanto è riscontrabile solo su un piano relativo: il piano relativo della manifestazione fenomenica duale. Sul piano Assoluto, invece, nessun insegnamento può essere considerato il migliore o il più efficiente in quanto non esiste nulla al di fuori della Sorgente. Le scuole esoteriche che insegnano questa o quella disciplina, non sono altro che pura illusione, così come illusorio è l’individuo il cui ego cerca di soddisfare il desiderio soggettivo di raggiungere il Risveglio. Il paradosso entro il quale si trova a navigare la mente umana è un arcano irrisolvibile: da una parte esiste la percezione di una unità individuale, percepita come soggetto, che ha consapevolezza di esistere all’interno della manifestazione e ne desidera svelare i misteri. Dall’altra, alla stessa entità viene riferito che ella non ha esistenza, se non sul piano fenomenico relativo, non più di quanto abbia esistenza e concretezza l’immagine di un film proiettato in una sala cinematografica. Qualunque azione compiuta dallo pseudo-individuo è solo un’illusione e la ricerca del Reale non può essere dunque condotta né seguendo la via dell’impegno e del sacrificio, né seguendo la contrapposta via dell’abbandono. Il Risveglio non si può conseguire: il Risveglio, semplicemente È. È Tutto ciò che c’è. È tutto ciò che esiste. Nessuno può diventare un “essere risvegliato” in quanto, sul piano assoluto, non esiste un “tempo” entro il quale possa avvenire un periodo di trasformazione e, soprattutto, non esiste nessun essere reale che possa raggiungere l’Illuminazione. Il Tutto e il Nulla, l’Assoluta Potenzialità della Sorgente, è pura immobilità in quanto estranea al concetto spazio-temporale. La mente non comprende e continua a domandarsi: “Eppure io esisto… dunque chi o cosa sono?”. La maggior parte degli organismi corpo-mente è “programmata” dalla Sorgente (ovviamente si parla della programmazione di un sogno!) per non porsi mai tali domande esistenziali e dunque questa sorta di respingente psicologico permette all’uomo di vivere una vita che si sviluppa esclusivamente all’interno del suo essere soggettivo, dei suoi condizionamenti, dei suoi desideri egoistici. Il tarlo mentale che potrebbe minare la stabilità psicofisica dell’individuo medio viene dunque reso inoffensivo dall’illusione che il gioco vissuto sia l’effettiva Realtà. Il Risvegliato è colui che è uscito dal sogno della manifestazione relativa e si è riscoperto UNO con la Sorgente, anche se sarebbe più corretto affermare che il Risvegliato non è altro che la Sorgente, la quale riscopre Se Stessa attraverso il suo sognare la manifestazione materiale fenomenica, imbrigliata nei concetti di spazio e di tempo. Il Saggio risvegliato non si percepisce più come oggetto della manifestazione: il cercatore è divenuto l’oggetto cercato e dunque la sua forma psicofisica si è dissolta nella Sorgente, che egli stesso È.