Riflesso di me stessa ma identificata
in questo oggetto umano, in questo corpo-mente.
IO SONO la Coscienza, niente mi ha creata
poiché sono il Divino, sono la Sorgente.


Nan Yar?
Tat Tvam Asi!

"IO SONO CIO' PER CUI SO CHE IO SONO"

Meditare con la Poesia

Meditazione sul susseguirsi delle insoddisfazioni

 



L'Epifania è il momento del distacco
dal nostro riposarsi nelle feste.
É L'ego che ti tiene sotto scacco:
ne tagli una e ha ancora mille teste!

Il condizionamento cui è sottoposto l'organismo corpo-mente è spesso causa di sbalzi di umore tra serenità e tristezza che necessariamente si controbilanciano, in conformità con la legge degli opposti interdipendenti che vige nell'illusorio mondo fenomenico duale. A momenti di relax e di pseudo-equilibrio psicologico si sovrappongono dunque momenti nei quali prevale la frustrazione e l'infelicità per dove compiere sforzi e sacrifici che tuttavia si ritengono indispensabili per mantenere il proprio status sociale. Il rientro a scuola o al lavoro dopo una prolungata sosta, dettata ad esempio da un lungo periodo di pausa per le festività, è dunque in grado di scatenare un temporaneo rigetto in quanto l'individuo sente che quelle abitudini che deve riprendere non riflettono le sue reali esigenze. Sono però sufficienti solo pochi giorni perché questo senso di amarezza scompaia e torni l'assuefazione ad un quotidiano già vissuto che si ripropone nuovamente. Al contrario, chi non ha alcun obbligo lavorativo o di studio viene comunque permeato da un analogo senso di insoddisfazione che renderebbe vuote le sue giornate se non riuscisse a creare altri tipi di impegni che le riempiano. La mente per sua natura non può mai stare in quiete e rifugge l'idea di trascorrere anche solo una semplice giornata in serena contemplazione dell'esistenza e della natura che la circonda. L'ego deve sempre prevalere e di conseguenza non conosce pausa nel suo continuo desiderio di riaffermare sempre se stesso, la propria individualità e la propria (fittizia) capacità di tenere ben salde le redini della propria esistenza. Il saggio paragona l'ego all'Idra, il mostro mitologico dalle numerose teste che Ercole tentava di tagliare per ucciderla. Purtroppo, ogni volta che una testa dell'Idra veniva tagliata altre due crescevano a prenderne il posto, rendendo il mostro ancora più pericoloso. Così è l'ego umano: ogni volta che si tenta di distruggerne un vizio o un'abitudine se ne radicano altrettante di nuove. Il racconto mitologico narra che Ercole, dopo aver tagliata una testa dell'Idra, ne cauterizzava il moncherino con il fuoco per impedirne la ricrescita. L'ultima testa dell'Idra, quella immortale, venne poi schiacciata con un pesante masso. Osservando l'ego da una posizione distaccata, da Testimone non coinvolto nella battaglia grazie alla disidentificazione dal corpo-mente e a un sereno senso di abbandono alla Volontà Divina, il Saggio cauterizza uno ad uno i vizi egoici utilizzando il fuoco della Consapevolezza per giungere infine a schiacciare l'ultima testa che crea ostacolo al Risveglio.


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