Riflesso di me stessa ma identificata
in questo oggetto umano, in questo corpo-mente.
IO SONO la Coscienza, niente mi ha creata
poiché sono il Divino, sono la Sorgente.


Nan Yar?
Tat Tvam Asi!

"IO SONO CIO' PER CUI SO CHE IO SONO"

Meditare con la Poesia

Meditazione su ciò che realmente siamo




Tu non ci sei, non sei ciò che sei stato
né ciò che mai sarai nella tua vita.
Sei solo un sogno: un ego programmato
dalla Sorgente innata ed infinita.

La non dualità insegnata dalla Scuola Advaita Vedanta appare in netta contrapposizione con il nostro abituale modo di osservare il mondo fenomenico e di condividerlo con le altre singolarità psicosomatiche che definiamo “esseri umani”. L’organismo corpo-mente chiamato uomo non possiede gli strumenti idonei per comprendere una tale Realtà e di conseguenza ritiene impossibile immaginare se stesso come qualcosa di non realmente esistente: possiede la percezione di se stesso ed il ricordo del proprio vissuto è ciò gli appare sufficiente a dimostrare la realtà della sua esistenza! L’uomo è soltanto il contenitore materiale che la Coscienza è andata ad abitare per testimoniare se stessa nell’illusoria manifestazione fenomenica duale. L’ego e la personalità sono gli strumenti che caratterizzano ogni singolo individuo, rendendolo unico. Questi strumenti sono indispensabili affinché l’uomo si percepisca una entità a se stante rispetto a tutto ciò che lo circonda e svolga così il compito per il quale è stato programmato dalla Sorgente. Sebbene non esistano parole comprensibili alla mente che possano rendere l’idea di come stanno realmente le cose, occorre provare comunque a specificare che la Sorgente, o Dio, o l’Assoluto, o qualunque altro termine si voglia utilizzare, non è considerabile alla stregua di un programmatore che crea i personaggi del suo video game, facendoli muovere ed interagire tra loro nell’illusorio scenario della manifestazione. Lo spazio-tempo concettuale, all’interno del quale noi viviamo e sperimentiamo il nostro essere individuale, è anch’esso un palcoscenico illusorio avente il solo scopo di rendere possibile la manifestazione, facendo apparire nello spazio le forme-oggetto e rendendole animate attraverso le azioni che sembrano compiere nel tempo. La Sorgente, invece, non è concettuale e di conseguenza non appartiene allo spazio-tempo così come noi lo conosciamo. La Sorgente è tutto ciò che esiste e non possiede né autocoscienza (fuori dal tempo non può esistere il ricordo di se stessi) né capacità di agire (fuori dallo spazio non può esistere il concetto di azione). La Sorgente è un Tutto immobile nella Potenzialità Infinita e questa potenzialità è colei che genera inconsciamente nella Sorgente il sogno della nostra manifestazione materiale terrena. Siamo pertanto un sogno, in quanto la nostra origine è nella Mente Infinita del Divino, ma al tempo stesso siamo il Divino stesso in quanto nulla può esistere di esterno a ciò che è l’unico Soggetto. L’illuminazione, o Risveglio, è pertanto raffigurabile come la presa di coscienza, attraverso l’intuizione spontanea, di ciò che la mente umana non è programmata per percepire e comprendere attraverso i sensi ordinari. Solo l’Assoluto È e nel suo divino sognare appare in tutte le forme, in tutte le idee, in tutti i comportamenti, in tutti i sentimenti ed in tutti i concetti che rendono vivo l’uomo ed il suo universo materiale manifesto. Non esiste una causa che abbia dato origine a tutto ciò. Del resto, anche i pensatori più scettici devono arrendersi quando gli viene chiesto un parere in merito alla causa che ha dato origine al Big Bang, dal quale il nostro universo sembra provenire! La mente dunque non potrà mai giungere a comprendere una verità al di fuori della sua portata, così come l’uomo non potrà mai ambire a diventare il regista del sogno nel quale appare imprigionato. Il Saggio ha compreso che l’unica via che conduce al Divino (anche se in realtà non esiste luogo nel quale possiamo essere condotti) è un fiducioso abbandono di qualunque ricerca, fisica e spirituale.