Riflesso di me stessa ma identificata
in questo oggetto umano, in questo corpo-mente.
IO SONO la Coscienza, niente mi ha creata
poiché sono il Divino, sono la Sorgente.


Nan Yar?
Tat Tvam Asi!

"IO SONO CIO' PER CUI SO CHE IO SONO"

Meditare con la Poesia

Meditazione sull'esistenza del "se stesso"


Se non esiste un "tu" ch'ogni mattino 
si desta tra problemi d'ogni sorta,
che sia libero arbitrio o sia destino,
non esistendo "tu", dimmi, a chi importa?

L'organismo individuale nel quale la Coscienza impersonale si è erroneamente identificata è stato dalla Coscienza stessa programmato per condurre un'esistenza soggiogata dall'ego, il quale domina la scena imponendo all'uomo una falsa personalità e la convinzione di poter disporre della propria volontà per compiere scelte e soddisfare i propri desideri. Le vicissitudini quotidiane imposte dal destino, così come le gratificazioni che appagano il desiderio egoico, condizionano la giornata trascorsa dallo speranzoso individuo umano a tentare di risolvere le innumerevoli questioni di natura economica, sentimentale o inerenti il rapporto con gli altri esseri. Sebbene una semplice analisi retrospettiva degli avvenimenti trascorsi sarebbe sufficiente a far comprendere all'uomo che nella vita nulla è da lui modificabile, la programmazione ricevuta impone una continua battaglia contro gli eventi avversi. Il Saggio ha compreso che nella vita tutto è regolato dallo specifico destino dell'organismo corpo-mente e che quello stesso essere individuale che ogni mattina ritorna allo stato di coscienza per affrontare una nuova giornata non è null'altro che un riflesso illusorio della Coscienza stessa. La domanda che si pone il Saggio ogni qualvolta che la vita gli riserva un avvenimento, piacevole o sgradevole che sia, è perciò sempre la stessa: "A chi importa?". La risposta, altrettanto saggia, che è solito dare è: "A nessuno", in quanto qui non esiste realmente nessuno al quale possa importare qualcosa di ciò che il destino gli sta riservando. Il Risveglio non è altro che raggiungere in modo spontaneo intuitivo (e non semplicemente intellettuale) la consapevolezza di essere al tempo stesso sia il sogno che il sognatore, sia il cercatore che la cosa cercata. L'ego rifugge una simile deduzione in quanto accettare ciò significherebbe la sua disfatta e la totale perdita del potere che l'ego esercita sull'organismo corpo-mente. Anche l'ego è tuttavia una creazione onirica della Coscienza, attraverso la quale può avvenire quel "gioco delle parti" necessario al mondo fenomenico duale per far sì che il Gioco (Lila) continui. A chi domanda al Saggio come vive una persona risvegliata, il Saggio risponde che nell'attimo dell'Illuminazione la "persona" scompare nell'oblio del sogno e, conseguentemente, non possono esistere persone "risvegliate" ma solo il Cercatore che ha compreso di essere al tempo stesso anche tutto ciò che era oggetto della sua ricerca.