Riflesso di me stessa ma identificata
in questo oggetto umano, in questo corpo-mente.
IO SONO la Coscienza, niente mi ha creata
poiché sono il Divino, sono la Sorgente.


Nan Yar?
Tat Tvam Asi!

"IO SONO CIO' PER CUI SO CHE IO SONO"

Meditare con la Poesia

Meditazione sulla ricerca concettuale



Il ricercare avviene, è concettuale
e non esiste alcun ricercatore.
Invece della mente razionale
adopera l'intuito del tuo Cuore.

L'organismo corpo-mente, comunemente chiamato "uomo", percorre istintivamente ed incessantemente il sentiero della ricerca. Cerca il successo, cerca l'amore, cerca la felicità, cerca la tranquillità economica, cerca la soddisfazione, cerca la salute... Tutta la vita dell'essere umano è improntata su una continua ricerca di qualcosa che gli sfugge e pare talvolta inarrivabile per colpa di un destino avverso. Sebbene alcune volte la ricerca possa concludersi positivamente, con il raggiungimento di quanto desiderato, ciò non è che fonte temporanea di soddisfazione in quanto è proprio della natura umana il non poter gustare a lungo i traguardi raggiunti perché nuove esigenze e nuovi desideri rimpiazzano quasi istantaneamente i traguardi appena ottenuti. L'essere umano è infatti programmato per essere costantemente alla ricerca di ciò che è esterno a se stesso, convinto che solo al di fuori del suo essere potrà trovare ciò che faticosamente va cercando. Anche quando, per Volontà della Sorgente, l'uomo sembra indirizzarsi verso la ricerca interiore, la sua innata voracità di ricerca lo spinge a compiere con sforzo e sacrificio anche le pratiche spirituali che dovrebbero invece essere caratterizzate da serenità e fiducioso abbandono. In qualunque azione paia compiere, la delusione e il senso di frustrazione sono sempre in agguato e così è destinata a compiersi la vita umana, almeno fino a quando l'uomo non comprenda, con spontanea intuizione, che egli non è artefice della pur minima azione che sembra compiere. Il ricercatore è il ruolo nel quale si è erroneamente identificata la Coscienza Universale che ha acquisito le sembianze di esseri senzienti nel mondo fenomenico illusorio. Questo ruolo è parte del Gioco Divino, del Lila, dietro al quale l'illusione Maya nasconde la reale natura umana. Il Saggio ha intuito le regole del gioco. Consapevole che il suo esistere non è altro che l'illusione del Sogno Divino, abbandona il ruolo di ricercatore concettuale e comprende che cercatore e cercato sono la stessa identica cosa: sono il Divino che, nascondendosi nella dualità, gioca a ricercare se stesso.