Meditazione sulle nostre reazioni alle vicende della vita
Né prima o dopo, ma al momento giusto,
la vita ti propone un nuovo fatto.
Se la tua mente lo ritiene ingiusto,
è ciò che serve, ed è al momento adatto!
Medita sulla tua impossibilità di conoscere il Disegno Divino ed all'arroganza che dimostri quando credi che nella vita ti siano dovute sempre e soltanto gioie e mai sofferenze. La stragrande maggioranza degli organismi corpo-mente, altrimenti detti "esseri umani", è destinata ad una vita "spiritualmente insapore": il loro scopo è essenzialmente di essere da stimolo (positivo o negativo) ad altri esseri, per i quali invece il destino riserva una vita spiritualmente più movimentata. Per quanto i nostri ego vogliano sempre immaginarsi superiori agli altri, non ci è dato sapere a quale delle due categorie appartenga ciascuno di noi ma ciò non ci esime dal fare qualche semplice riflessione in merito ai fatti che la vita, a volte, ci propone. Occorre innanzitutto prendere piena consapevolezza della limitazione dei nostri cinque sensi esterni. Comprendere che l'essere umano è programmato per percepire soltanto una parte infinitesimale della manifestazione fenomenica e su quella microscopica porzione di realtà percepita si basa tutto il nostro concettualizzare. Come nel Mito della Caverna di Platone, percepiamo intorno a noi solo ombre parlanti e in quel nostro piccolo mondo tentiamo di gestire la nostra esistenza convinti che l'universo sia tutto lì, in quel poco che riusciamo a percepire. Quell'avvenimento o quella persona che ci disturba, imponendoci un andamento dei fatti diverso da quanto il nostro ego desidera, è in realtà il mondo fenomenico in manifestazione che ignora del tutto la nostra presenza ed i nostri sentimenti ma, al tempo stesso, è la Realtà che si esprime per noi ed attraverso di noi per il compimento del Disegno a cui tutti noi, nostro malgrado, siamo chiamati a contribuire.