Riflesso di me stessa ma identificata
in questo oggetto umano, in questo corpo-mente.
IO SONO la Coscienza, niente mi ha creata
poiché sono il Divino, sono la Sorgente.


Nan Yar?
Tat Tvam Asi!

"IO SONO CIO' PER CUI SO CHE IO SONO"

Meditare con la Poesia

Meditazione sulla destinazione finale dell'uomo



La vita è come un tram che hai preso al volo:
ha già un percorso, e la destinazione
di ogni passeggero è sempre e solo
finire nel deposito, in stazione!

Al momento della nascita ciascun individuo corpo-mente è stato fatto salire su di un tram chiamato "vita", del quale sono a lui sconosciuti sia il percorso che la destinazione. Si sale su questo tram in una qualsiasi fermata e se ne scende ad un'altra, che potrebbe essere già la successiva oppure un'altra posta chissà quante fermate dopo. Il tram della vita viaggia percorrendo infinite strade sconosciute e dal finestrino è possibile osservare solo ciò che quell'imprevedibile percorso è in grado di mostrarci. Se il tram gira a destra, ci sarà precluso vedere cosa riservava la via diritta, così come se il tram continua dritto ci sarà impossibile sapere cosa c'era di interessante da vedere nella via di destra. Anziché godersi il panorama che compare durante il viaggio, l'organismo egoico corpo-mente (opportunamente condizionato dalla Coscienza) si adira in continuazione con l'invisibile autista in quanto non gli è permesso di guidare il tram per andare nella direzione che il suo ego desidera. A volte il percorso coincide con il desiderio, a volte il tram viaggia in direzione completamente opposta a quanto agognato dal passeggero. Felicità e sofferenza si alternano dunque nell'indole del malcapitato viaggiatore, prigioniero suo malgrado a bordo del tram! Il saggio siede comodo sul suo sedile e guarda al di là dei vetri il succedersi  di fatti, avvenimenti, sensazioni o sentimenti ispirati da quel magico viaggio in tram. Sa che scendere dal tram significherebbe per lui terminare improvvisamente quel viaggio che non ha mai cercato ma che gli è semplicemente accaduto. Vede i molti che sono dovuti scendere alla loro fermata e solo al momento di poggiare il piede sul marciapiede si sono resi conto di come quel viaggio fosse stato in realtà comunque bello, nonostante non li avesse mai condotti dove desideravano andare. Il saggio conosce la sua destinazione finale: dovrà scendere nel deposito centrale, laddove vengono riposti tutti i passeggeri che hanno concluso il loro dovere di passeggero, che hanno terminato di recitare la loro parte terrena a bordo del tram. Il saggio sa inoltre che quel viaggio non è reale ma è solo immaginato e che lui, il tram e tutti gli altri passeggeri, non sono in realtà mai esistiti. Il saggio sa, infine, che quel viaggio l'ha creato Egli stesso e, compiacendosi per lo splendido scherzo che è riuscito a realizzare, se ne rimane tranquillamente seduto al suo posto, socchiude gli occhi e sorride!