Riflesso di me stessa ma identificata
in questo oggetto umano, in questo corpo-mente.
IO SONO la Coscienza, niente mi ha creata
poiché sono il Divino, sono la Sorgente.


Nan Yar?
Tat Tvam Asi!

"IO SONO CIO' PER CUI SO CHE IO SONO"

Meditare con la Poesia

Meditare sul senso di distacco dalla vita



Il tuo profondo senso di distacco
o di insoddisfazione per la vita,
avviene quando l'ego è preso in scacco
ed ogni tua ricerca è ormai finita. 

L'esistenza dell'organismo corpo-mente nel mondo fenomenico duale si svolge costantemente nell'alternanza gioia-dolore insita nella manifestazione stessa. Laddove l'uomo si lascia governare dalle pulsioni dell'ego, nei momenti bui della vita si percepisce pervaso da profonda insoddisfazione e prova un naturale senso di distacco nei confronti di tutto ciò che provoca dolore e sofferenza. Per contro, nei momenti lieti che la vita gli offre diventa partecipe della manifestazione e gode appieno delle gioie temporanee nelle quali viene coinvolto dalle circostanze del momento. Questo continuo altalenarsi tra gli opposti interdipendenti lo trasporta in costanti mutamenti di umore che oscillano tra estrema felicità e disagio esistenziale. Il saggio ha imparato a conoscere la volubilità del proprio ego e prende semplicemente atto delle impressioni mentali che si susseguono sulla base degli accadimenti che la vita gli riserva, siano essi giudicabili positivi o negativi. Ecco pertanto che il senso di distacco e di insoddisfazione per il vivere esistenziale si mantengono costanti indifferentemente dalla percezione esistenziale del momento, sia essa condizionata da momenti lieti o da momenti tristi. Anziché essere trasportato dall'onda emozionale sollevata dal vento dell'ego, il saggio si stabilizza nell'Essere, nella Coscienza Universale che ha assunto la sua forma umana nel gioco illusorio di Maya, comprendendo che tutto accade per sua stessa natura ma non esiste nessuno che agisce determinando il flusso degli avvenimenti. Ormai fuori dal gioco degli opposti interdipendenti, il saggio sorride alla vita indipendentemente che essa gli elargisca piaceri o sofferenze in quanto ha compreso che il proprio ego è solo un aspetto necessario alla manifestazione affinché possano esistere i rapporti interpersonali tra gli oggetti apparenti (gli esseri umani) erroneamente identificatisi in soggetti senzienti con capacità di volizione. Il gioco delle parti continua in modo del tutto naturale ma oramai il saggio ha concluso la propria ricerca raggiungendo una profonda stabilità emotiva interiore, grazie alla comprensione di essere Coscienza Impersonale identificatasi con l'oggetto-uomo irreale.