Riflesso di me stessa ma identificata
in questo oggetto umano, in questo corpo-mente.
IO SONO la Coscienza, niente mi ha creata
poiché sono il Divino, sono la Sorgente.


Nan Yar?
Tat Tvam Asi!

"IO SONO CIO' PER CUI SO CHE IO SONO"

Meditare con la Poesia

Meditazione sulla nostra natura divina


Nessuna azione è mai realmente nostra.
Se non si è mai padroni del destino,
chi è Colui che fa girar la giostra?
Ti credi un ego e invece sei il Divino.

Soffermarsi a meditare su quanto nella vita è stato conseguito grazie al nostro agire mette a nudo l'inquietante verità che ogni azione compiuta dall'organismo corpo-mente non è una azione bensì una "reazione". Ad un esame obiettivo che chiunque può compiere, emerge infatti che tutto ciò che l'individuo crede sia il frutto della propria volontà non è altro che il risultato di un susseguirsi di eventi incontrollabili che hanno portato l'uomo a reagire a delle situazioni che spontaneamente sono venute a crearsi. Per quanto l'ego si ostini a credere di avere capacità volitiva ed a godere di libero arbitrio, la realtà dei fatti che chiunque può obiettivamente analizzare conduce alla conclusione che l'uomo non è mai stato né potrà mai essere padrone del proprio destino. La vita di un organismo corpo-mente può cambiare in un attimo, nel bene o nel male, imboccando strade che fino ad un istante prima la mente non riteneva neppure ipotizzabili. L'uomo per sua natura reagisce a questi eventi tentando come sempre di plasmare ai propri desideri il susseguirsi di avvenimenti incontrollabili e questo fa sì che sopravvenga quell'illusione che fa credere all'uomo di essere colui che agisce e condiziona la propria esistenza. Del resto, se l'uomo non fosse stato programmato per reagire in questo modo non avrebbe avuto modo di svolgersi il gioco della vita in quanto, davanti all'ineluttabilità del destino, la prima reazione naturale sarebbe quella di abbandonarsi all'inedia. Ma perché il gioco della manifestazione fenomenica duale si svolga secondo copione, c'è bisogno di giocatori che si credano attivi e volitivi altrimenti il castello dei rapporti interpersonali e degli stati emozionali che sta alla base del gioco non potrebbe reggersi in piedi. Chi è, dunque, l'inventore di questo fantastico gioco che è la vita? Chi, dietro le quinte, fa girare la giostra sulla quale l'uomo è costretto a salire al momento della nascita? Il risvegliato è consapevole che, oltre a se stesso, non c'è nessun altro partecipante a questo meraviglioso gioco fenomenico virtuale. Sa inoltre che Lui stesso è l'inventore di questo gioco illusorio, e che Lui stesso ha dato origine (mentale) a quella Coscienza il cui compito è quello di costruire il palcoscenico della vita e di creare ed interpretare tutti i personaggi di questa commedia-dramma.